mercoledì 11 settembre 2013

Se una domenica pomeriggio un avventore...


Si comincia con poco, tipo acqua e farina. Si impasta con energia e due dita di sale. Si scopre che con la tecnica non si raffina il tempo, ma è quasi sempre vero il contrario.
Poi si vira seguendo le stagioni. 
C'è chi a questo punto si immerge nelle falde e ne esce a fronde; altri aspettano tra le zolle e non tornano a riveder le stelle finché non sono cambiati.
Non esiste il modo giusto di mangiare, ne esiste uno sicuramente migliore. E spesso è anche il più semplice.

Si possono scalare anche le piante di fagioli; correre sui deltaplani; farsi un paio di orecchini con l'oro del Vello e chiedere a qualcuno: ''Cosa mi prepari di buono?''.
Gli antichi risponderebbero: ''Prendi un pomodoro cuore di bue e taglialo a fettine non troppo spesse. Disponi i dischi a sfera fino a riempire un piatto e usa olio evo di produzione propria facendolo colare a filo. Prendi il rosmarino della tua amica, quella temeraria che a Roma coltiva gli odori in balcone e forse un giorno troverà anche delle zucche, svegliandosi alla fine di ottobre di un anno senza conflitti. Sminuzzalo con le dita e non aver paura se la neve è verde e le colline più in fiore delle pianure. Che cosa resta da fare? Ah si... va' a svegliare i tuberi, ché sono i più timidi, poi arrampicati sulle grondaie e reclama i frutti più alti e gloriosi, incoraggia i carciofi a dare il meglio di sè; e ricorda che alla tua destra c'è sempre qualcuno''.
COSERA invita a superare i labirinti, prendere un paio di sedie e apparecchiare anche per il Minotauro, ché non si sa mai che non abbia una bella storia da raccontare.
Sembra davvero ben poca cosa rispetto alla Telemachia.


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